Riconoscimento facciale e privacy 2020 | Andrea Biraghi
Riconoscimento facciale: la tecnologia va utilizzata pensando prima di tutto alle conseguenze che può avere e alla luce di questi fatti vanno create delle regole soprattutto in materia di sperimentazione.
E’ chiaro che una tecnologia come questa, prima di essere introdotta solo perchè la tecnologia lo consente, vanno usate delle garanzie e le garanzie principali sono quelle della Protezione dei Dati Personali: il nuovo regolamento europeo prevede il divieto dell’uso queste tecnologie salvo casi particolari che vanno disciplinati dalla legge e che vanno tutaleti con garanzie forti.
Giuseppe Busia
Riconoscimento facciale e machine learning: una corsa contro il tempo e lo sviluppo
La verità è che ogni avanzamento è temporaneo: la tecnologia di riconoscimento facciale è in costante evoluzione come la sicurezza informatica. E’ come la storia del gatto con il topo: “Ci saranno tecniche migliori sviluppate dai raccoglitori di dati, e in risposta ci saranno tecniche di privacy migliori per contrastarli”.
La buona notizia, ad oggi, è che i ricercatori hanno trovato il modo — almeno temporaneamente — di causare problemi a determinate classi di algoritmi di riconoscimento facciale, sfruttando i punti deboli dell’algoritmo di allenamento o del modello di riconoscimento risultante. La scorsa settimana infatti gli informatici dell’Università Nazionale di Singapore (NUS) ha pubblicato uno studio che illumina una nuova tecnologia: tale tecnica consiste nell’individuare le aree di un’immagine in cui i cambiamenti possono interrompere al meglio gli algoritmi di riconoscimento, dove le immagini sono meno riconoscibili dall’essere umano.
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