Linkedin e Facebook Data Leak e e false offerte di lavoro con l’intento di infettare gli intervistati con #malware

500 milioni di profili Linkedin in vendita sulla Dark Web: il data leak conta 21 milioni di account registrati in Italia. Come prova i criminal hacker resposanbili hanno incluso 2 milioni di record.

Andrea Biraghi
2 min readApr 8, 2021

Articolo integrale su Andrea Biraghi Cyber Security News

Ecco l’ultima scoperta degli investigatori di CyberNews che nella dark web hanno trovato un enorme set di dati di profili utente della piattaforma di networking professionale LinkedIn. Il database presumibilmente contiene informazioni estratte da milioni di profili utente contenenti dettagli come nomi completi, datori di lavoro, indirizzi e-mail e numeri di telefono. A quale prezzo? Il venditore dice che rivelerà il prezzo di vendita solo agli acquirenti interessati in privato, indicando un importo a 4 cifre. Sebbene l’archivio non sembri contenere informazioni altamente sensibili come dati finanziari o numeri di previdenza sociale, i dati rubati potrebbero essere utilizzati per truffe di phishing o persino per il furto di identità. Non è chiaro invece se i dati rubati su Linkedin siano informazioni aggiornate o frutto di violazioni passate.

Si tratta comunque di scraping ovvero di una raccolta di dati ottenuta richiedendo informazioni direttamente al portale su cui tali dati sono contenuti.

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La vulnerabilità della piattaforma LinKedin si va ad associare alla perdita di dati di Facebook: i dati di 533 milioni di utenti di Facebook sono stati rilasciati gratuitamente su un forum e sebbene Facebook abbia dichiarato che i dati provengono da una violazione del 2019 causata da una vulnerabilità ora corretta, sono state esaminate delle incongruenze nella risposte del gigante dei social media.

Non solo data leak: gli utenti di Linkedin sono stati presi di mira da un gruppo hacker con false offerte di lavoro. L’intento è quello di infettare gli intervistati con malware. Il gruppo di cyber criminali è “Golden Chickens”.

Ingegneria sociale: l’hacking delle emozioni umane

L’ingegneria sociale è l’arte di sfruttare a proprio beneficio le emozioni umane e le debolezze per avere informazioni utili e rubare le identità. Si tratta di veri e propri cyber attacchi da parte della criminalità informatica, che mediante la manipolazione psicologica sfrutta le debolezze altrui per raggiungere i propri obiettivi. Gli hacker così usano le emozioni come strumento per persuadere le loro vittime a compiere un’azione che normalmente non farebbero.

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Written by Andrea Biraghi

Andrea Biraghi è amministratore delegato Comdata. Esperto in Cyber Security, Security & Information System. Project Manager digitalizzazione e sicurezza IT.

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