La guerra della proprietà intellettuale: così gli esperti di sicurezza definiscono la corsa alle informazioni sul vaccino
La violazione della proprietà intellettuale è a rischio sicurezza: gli hacker sponsorizzati dallo stato hanno come obiettivo il vaccino per il Covid 19.
La pandemia non è solo un banco di prova di una sfida che diventa ogni giorno più complessa, ma dicenta il centro di interesse per criminali informatici e interessi globali: gli esperti di sicurezza accusano gli hacker di stato, provenienti da Russia, Cina o Iran, di cercare di rubare gli utlimi dati sui vaccini COVID-19. E’ la guerra della proprietà intellettuale.
Proprietà intellettuale e sicurezza: gli hacker di stato puntano al vaccino Covid
Gli hacker stanno lavorando instancabilmente per recuperare informazioni sensibili sui risultati della produzione del vaccino Covid 19. Gli esperti di sicurezza la definiscono la guerra per la proprietà intellettuale e si basa su un vero e proprio sequestro di dati sulla produzione di un vaccino che è molto vicino alla definitiva approvazione.
In questa lotta informatica — come si legge sul TheGuardian sono coinvolte le agenzie di intelligence occidentali, tra cui il National Cyber Security Centre britannico, che affermano di essere impegnate a proteggere “le risorse più critiche”.
In precedenza l’intenzione principale degli hacker era quella di rubare i segreti dietro la progettazione di un vaccino, con centinaia di aziende farmaceutiche, laboratori di ricerca e organizzazioni sanitarie da tutto il mondo prese di mira in qualsiasi momento.
Tra gli esperti Adam Meyers — vice presidente presso l’agenzia di sicurezza IT Crowdstrike — ha affermato che i paesi impegnati nel furto delle informazioni e quindi nell’hacking di dati — come Russia o Cina — hanno aumentato le loro attività concentrandole su un solo argomeno: Covid19.
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