Cyber Security: la nuova forntiera delle Cyber Spie
Cyber Security News: gli hacker russi usano le operazioni web dell’intelligence iraniana come “cavallo di Troia” per nascondere le loro tracce.
La notizia è stata rivelata dalle agenzie di intelligence britanniche e statunitensi: le operazioni del gruppo iraniano, sotto il nome di “OilRig” , sono state compromesse da un gruppo russo per colpire a loro volta altre vittime. Il “doppio scambio” è sotto studio dal 2017, da parte della National Cyber Security Center (NCSC), dopo un attacco ad un’istituzione accademica britannica. Il Security Center, in un’indagine durata molti mesi, aveva scoperto che l’attacco alla famosa istituzione era stato compiuto dal gruppo russo Turla, che stava esaminando le capacità e gli strumenti utilizzati dalla compagnia petrolifera iranaina OilRig.
Così il gruppo russo usava gli strumenti iraniani per raccogliere segreti, dati e compromettere ulteriori sistemi compresi quelli dei governi: sono stati scoperti attacchi contro almeno 35 paesi con la maggior parte delle vittime concentrate in Medio Oriente.
Cyber Spie: attacchi sempre più sofisticati
Paul Chichester, direttore della NCSC, afferma di non aver visto in precedenza un attacco così sofisticato ma anche il deliberato tentativo di incastrare qualcun altro: le vittime avrebbero potuto presumere di essere state attaccate dal gruppo iraniano ed invece il colpevole aveva base in Russia.
Per di più, il fatto che il colpevole sia basato in Russia non significa che lo stato russo (o quello iraniano) sia colpevole, anche se Turla è stato già collegato in precedenza al servizio di sicurezza russo, FSB e OilRig.
Ma si può identificare il vero colpevole? Chichester risponde si, lo possono indentificare, “le nostre capacità” afferma “sono in grado di smascherarli anche quando nascondono la propria identità dietro una maschera”.
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