Cyber crime: identificati gli hacker del Bundestag

Andrea Biraghi
2 min readJun 4, 2020

--

Berlino si sta preparando a sanzionare un gruppo di hacker russi. L’accusa è contro un noto hacker collegato al servizio di intelligence di Mosca. L’attacco in considerazione è quello del Bundestag nel 2015 per il quale oggi arrivano le prove trovate dal governo tedesco.

Andrea Biraghi Cyber

La lotta contro il crimine informatico dell’Europa

Berlino chiede della sanzioni contro gli attacchi informatici al Bundestag del 2015. Ciò rappresenterebbe una svolta contro il crimine informatico da parte dell’Europa: i diplomatici si sono riuniti mercoledì a Bruxelles per discutere se la risposta debba utilizzare un nuovo regime di sanzioni informatiche.

Angela Merkel che — precedentemente riluttante a rimproverare la Russia per gli attacchi informatici — ha dichiarato il mese scorso che Berlino non può ancora “semplicemente ignorare” un attacco “scandaloso”, per questo si attende una risposta dell’UE.

Il bersaglio di Berlino: Dmitry Badin

Uno dei più importanti bersagli di Berlino nella lotta contro il cyber crime porta il nome di Dmitry Sergeyevich Badin.

Il giovane hacker di 29 anni, fortemente sospettato di essere dietro l’hack del Bundestag, è già ricercato dal Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti per il suo coinvolgimento nell’hacking delle elezioni presidenziali del 2016. Ora anche i procuratori tedeschi hanno emesso un mandato contro di lui. Inoltre ci sarebbero anche delle prove che Badin appartenesse al servizio di intelligence militare russo del GRU al momento dell’attacco al Bundstag.

Rischio cyber e terrorismo: la situazione in Italia

La Relazione sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza 2019, presentata nel Marzo 2020 registra un aumento delle attivitàpreparatorie è causa del corrispondente incremento delle iniziative alle quali non è stato possibile attribuire una chiara finalita(70,5%), che rappresentano nel 2019 la maggioranza assoluta, seguite dalle azioni ostili poste in essere per scopi di propaganda (24,2%), per lo più di matrice hacktivista. Restano marginali le campagne di spionaggio (3,5%).

Sulla tecnologia 5G fa attualmente da sfondo un contesto caratterizzato dal predominio tecnologico di alcuni attori e dalle preoccupazioni di altri rispetto al rischio di abuso delle nuove infrastrutture per finalità ostili.

A livello globale si sta infatti giocando una partita strategica nella quale sicurezza cibernetica e sicurezza nazionale sono indissolubilmente legate.

--

--

Andrea Biraghi
Andrea Biraghi

Written by Andrea Biraghi

Andrea Biraghi è amministratore delegato Comdata. Esperto in Cyber Security, Security & Information System. Project Manager digitalizzazione e sicurezza IT.

No responses yet